In risposta all’emergenza COVID, ScAR ha proposto lo sviluppo di un progetto di educazione al paesaggio a distanza attraverso lezioni online e l’utilizzo di strumenti di digital storytelling.
Il lavoro è parte della tesi della studentessa Maria Stella Buoncompagno, dal titolo provvisorio “Dove è casa: la percezione del paesaggio della periferia urbana in bambini della scuola primaria”, si basa sull’esperienza che la studentessa sta svolgendo nel contesto di un progetto didattico ideato in collaborazione con le insegnanti della scuola primaria Battisti dell’IC Filzi di Milano.
Il progetto si fonda suole tre parole che ne costituiscono il titolo, Conoscere Comprendere e Condividere. Gli obiettivi di base sono quindi quelli di far conoscere agli alunni il paesaggio, far loro comprendere la loro storia personale e condividerla con gli altri.
Le tre fasi rispecchiano i tre principi: nella prima gli alunni raccontano il proprio paesaggio, in questo caso con dei disegni ma essendo il programma flessibile potrebbero averlo fatto con un video con delle foto storiche se fossero state disponibili. Dopo che gli alunni hanno conosciuto il loro paesaggio, si passa alla comprensione, tramite un’intervista ai loro genitori i bambini raccontano il paesaggio della propria famiglia. Ciò si adatta bene in classi con presenze multietniche e con dinamiche di immigrazione al suo interno, perché in questa fase i bambini confrontano ciò che vedono ogni giorno con quello che i loro genitori vedevano alla loro età, evidenziandone differenze e similitudini. L’ ultima fase è quella della condivisione, in questo caso sarà implementata tramite l’Atlante Digitale delle Memorie, per cui non solo gli alunni della scuola Palmieri potranno vedere le immagini del proprio paesaggi e quelli dei compagni, ma potenzialmente potrebbero vedere anche quelli di altri alunni di altre scuole, se il progetto fosse implementato.
IL PROGETTO DIDATTICO
Come si legge nella tesi Il progetto didattico propone ai bambini della primaria un’operazione di lettura del paesaggio della loro vita quotidiana che parte dal “lasciarsi interrogare da ciò che si vede, dal cercare di cogliere il discorso sotteso a quanto ci appare alla vista. Che cosa compone questo paesaggio? Quali i suoi caratteri principali? Da quali processi derivano? Quali emozioni e quali significati trasmette? Perché? Com’era questo paesaggio nel passato? Come si sta modificando? Come sarà nel futuro?”
LA SPERIMENTAZIONE IN RISPOSTA ALL’EMERGENZA COVID 19
Poco dopo la partenza il progetto si è trovato ad affrontare il lockdown dovuto all’emergenza Covid 19. Ne è nata una riflessione sul contributo che il progetto poteva dare alla didattica a distanza (DAD).
La didattica a distanza che mette in crisi la scuola come luogo di condivisione, di partecipazione, di collaborazione e di educazione fra pari. I bambini si trovano privati dell’esperienza della comunità scolastica e del loro territorio, isolati nelle micro-comunità affettive e culturali rappresentate dalle loro famiglie.
La risposta allora è stata quella di lavorare sulla raccolta di narrazioni sul paesaggio quotidiano all’interno di queste comunità, attraverso interviste sui luoghi di infanzia (nella maggior parte dei casi luoghi lontani) dei familiari. A queste narrazioni familiari si è aggiunta quella della maestra che da generazioni vive nel quartiere della scuola e che ha quindi contribuito con un tassello prezioso legato al quartiere che oggi è il luogo di vita dei bambini. Queste testimonianze (interviste, disegni, racconti) convergeranno in un video pensato per restituire all’intera classe il viaggio tra i luoghi e le memorie di ciascuna famiglia e connetterla all’esperienza del territorio dei bambini proprio nel momento in cui sono separati dai loro luoghi di vita.